SEQR/Glase non paga il cashback ed è insolvente

Qualche mese fa avevo pubblicato un articolo su come pagare col cellulare in modalità contactless.

Tra le alternative che proponevo per Android c’era SEQR (ora rinominata Glase) che funziona tramite addebito diretto su conto corrente, al contrario di Google Pay che funziona addebitando direttamente sulle carte.

Sfortunatamente sembra che SEQR/Glase abbia smesso di pagare i cashback e sia quindi insolvente.

Già per l’ultimo trimestre del 2017 il cashback che sarebbe dovuto arrivare entro la fine di gennaio ha tardato più di un mese ed è stato erogato il 6 marzo. La situazione è analoga per il cashback del primo trimestre del 2018 che non è stato ancora pagato, sforando di più di un mese e mezzo la fine di aprile.

Il supporto clienti non dà spiegazioni e continua a dire di non preoccuparsi che il cashback verrà pagato. Al di là di tutto ritardi di questo tipo sono inaccettabili, soprattutto per un’app finanziaria che ha accesso al mio conto corrente. Non è professionale, non esiste.

Qui la discussione sul forum di SEQR/Glase dove ne si parla, se volete rimanere aggiornati.

AGGIORNAMENTO: SEQR/Glase ha ufficialmente smesso di erogare il cashback dal I settembre senza comunicarlo in alcun modo agli utenti. Ad oggi (12/10/2018) il cashback è ancora pubblicizzato sul sito e da nessuna parte si fa menzione del fatto che la promozione è terminata.

Come attivare Google Pay in Italia

AGGIORNAMENTO: Google Pay è ora disponibile in Italia per tutti i correntisti di una delle banche aderenti (…), questa guida non è più necessaria.

Android Pay, poi rinominato Google Pay, è un sistema di pagamento annunciato nel 2015 al Google I/O che permette di pagare sfruttando l’NFC del telefono in modalità contactless. Google Pay è stato inizialmente rilasciato in esclusiva per gli Stati Uniti, ma benché in questi anni i paesi supportati siano certamente aumentati, purtroppo l’Italia non è ancora tra questi.

Ebbene, dopo 3 anni di attesa, innumerevoli ricerche e tentativi molto fantasiosi, sono lieto di poter annunciare di aver trovato un modo per attivare Google Pay in Italia.

Questo metodo è facile, veloce, gratuito e dovrebbe funzionare per tutti anche se Google Pay non è ancora ufficialmente disponibile in Italia. L’ho testato personalmente il 4 giugno su due telefoni Android e funziona.

Come attivare Google Pay (Android Pay) in Italia

Attivare Google Pay è molto semplice:

  1. Installate l’app DiPocket e registratevi inserendo i vostri dati reali.
  2. Installate Google Pay scaricando l’APK adatto da APKMirror. Se l’icona di Google Pay non compare nel launcher non preoccupatevi, è possibile che succeda ma non è un problema purché l’installazione vada a buon fine.
  3. Caricate DiPocket con qualche euro, anche 5 € bastano per testare la cosa.
  4. Andate nella sezione “My Wallet” di DiPocket dove nel frattempo dovrebbe essersi generata una carta virtuale Mastercard. Se non la vedete aspettate.
  5. Quando la carta virtuale sarà stata generata cliccate su “Add to Google Pay” come da istruzioni di DiPocket e seguite le indicazioni per aggiungere la carta a Google Pay.
  6. Quando vi verrà richiesto se volete impostare Google Pay come app predefinita per i pagamenti date il consenso.

A questo punto dovreste aver abilitato correttamente Google Pay. Se vedete l’app nel launcher tanto meglio, se non la vedete non è comunque un problema perché da quello che leggo in rete Google Pay funziona lo stesso.

Per forzare la creazione di un collegamento dell’app Google Pay potete utilizzare un’app che si chiama App Manager andando nella sezione “Apps”, cercando Google Pay e selezionando “Create shortcut on launcher” dal menù.

Google Pay è un’ottima alternativa a SEQR (ora rinominato Glase) di cui ho parlato in questo articolo. La differenza tra i due sistemi di pagamento è sostanzialmente che mentre Google Pay funziona associandoci una carta, SEQR/Glase richiede l’associazione di un conto corrente tramite SDD sul quale addebita qualche giorno dopo.

SEQR/Glase inoltre darebbe fino al 3% di cashback facendo almeno 20 acquisti al mese, peccato che al momento siano insolventi e in ritardo di mesi.

Troubleshooting

Se non riuscite a installare Google Pay o avete qualche problema di sorta il mio consiglio è quello di cancellare i dati del Play Store, disattivare la posizione, mettere il telefono in modalità aereo, attivare solo il Wi-Fi, impostare la lingua su Inglese (US) e utilizzare un VPN come ad esempio TunnelBear per far finta di essere negli Stati Uniti, quindi ripetere la procedura. L’ultima spiaggia è creare anche un nuovo account Google mentre spoofate la posizione.

Cartimpronta ONE di Webank

Caratteristiche

Cartimpronta ONE è la principale carta di credito offerta da Webank (tecnicamente ci sarebbe anche la Cartimpronta Gold Plus, ma non ce ne occuperemo in questo articolo).

È richiedibile sia su circuito Mastercard sia su circuito Visa, è contacless, CHIP&Firma e ha un plafond che va da 500 a 7.800 €.

È possibile attivare gratuitamente il servizio SecureCode/Verified By Visa e attivando gli alert SMS viene annullata anche la franchigia di 150 50 € (dal 13 gennaio 2018 per la PSD2) nel caso di acquisti fraudolenti (salvo dolo o colpa grave, ovviamente).

Gli alert SMS sono a pagamento e costano 0,18 €, ma vengono spediti solo quando lo decidete voi. Personalmente li ho impostati per transazioni da 100 € in su, ma è possibile scegliere soglie diverse.

L’estratto conto si chiude il 4 del mese (o il giorno lavorativo antecedente, nel caso in cui il 4 sia festivo o prefestivo) e lo stesso giorno viene “rigenerato” il plafond.

L’addebito delle spese avviene 15 giorni dopo la chiusura dell’estratto conto, generalmente tra il 17 e il 19. In rari casi può avvenire il 16, ad esempio quando il 2 giugno cade di venerdì (prima del 2050 succederà nel 2023, 2028, 2034 e 2045).

Vi sono infine alcune assicurazioni che proteggono i beni acquistati con la carta di credito nei primi 6 mesi dall’acquisto. In questo articolo ne parlo nel dettaglio.

Requisiti

Per richiedere la carta di credito Cartimpronta non è necessario inviare alcuna documentazione reddituale, quindi niente busta paga, 730, Unico e cose così. Incredibilmente, non è neanche necessario avere un impiego, infatti questa carta di credito può essere rilasciata anche a studenti senza reddito.

Per poter fare la richiesta è necessario soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti:

  • accredito dello stipendio o della pensione
  • giacenza di almeno 5.000 €
  • accredito di due bonifici di almeno 1.500 € in due mesi consecutivi

Vi sono poi alcune condizioni che possono agevolare il rilascio della carta:

  • vincoli (soprattutto quelli non svincolabili, come quello per ricevere il buono da 120 € all’apertura del conto)
  • giacenza: più è elevata meglio è
  • anzianità del conto: tanto più vecchio è il conto tanto più la banca si fiderà
  • movimentazione: un conto ben movimentato, con SDD e utenze è benvisto
  • investimenti

In generale più il conto è utilizzato meglio è. Se non siete sicuri che la banca vorrà rilasciarvi la carta richiedetela col plafond minimo di 500 € per aumentare le chance.

Aumentare il plafond

Se avete bisogno di aumentare il plafond (e personalmente consiglio di arrivare almeno a 2.500 € per non avere difficolta col noleggio di auto) il mio consiglio è quello di aumentarlo gradualmente con incrementi piccoli (non più del 20-25%) mantenendo una giacenza di almeno 3-4 volte il plafond richiesto.

È chiaro che se non usate la carta l’aumento vi potrebbe essere negato, quindi ha senso richiederlo nei mesi in cui avete consumato una buona fetta del plafond.

Nell’80% dei casi la richiesta viene valutata in meno di 5 giorni lavorativi.

Come disattivare la conversione di valuta su PayPal

AGGIORNAMENTO (01/2020):  sfortunatamente questa guida non funziona più. Che io sappia al momento è possibile cambiare autonomamente la valuta di addebito solo nel caso di addebiti ricorrenti, altrimenti è necessario contattare il supporto.

Questo potrebbe essere possibile solo nel caso di carte emesse in valute diverse da quella principale del conto PayPal (le altre carte non hanno l’opzione di cui parlo di seguito). Io ad esempio uso Curve.

Per cambiare la valuta di un addebito ricorrente andate qui, scegliete l’abbonamento in questione, cliccate sul metodo di pagamento e a questo punto dovreste vedere un link con scritto “Vedi le opzioni di conver” (sic). Cliccando su questo link potete quindi scegliere l’opzione “Converti con Mastercard” (o altro circuito, immagino).

Quando si effettua un pagamento in una valuta diversa dall’euro PayPal converte automaticamente l’importo in euro per mostrare subito quanto verrà addebitato. Questa potrebbe sembrare una cosa positiva – ed effettivamente sapere quanto verrà addebitato è comodo – tuttavia PayPal per questo “servizio” applica delle commissioni che sono tutt’altro che trascurabili, soprattutto per acquisti di importi elevati.

Nel momento in cui viene effettuata la singola transazione è possibile rinunciare alla conversione di PayPal e lasciare che sia il circuito a effettuare il cambio.

Il cambio del circuito (quindi Mastercard, VISA, Amex e così via…) è generalmente più conveniente, tuttavia in questo modo non sarà possibile sapere quale sarà l’importo esatto che verrà addebitato, perché saranno necessari alcuni giorni per la contabilizzazione del movimento.

L’impostazione per utilizzare sempre la conversione del circuito (senza doversene quindi ricordare ad ogni pagamento) è ben nascosta sul sito di PayPal. Per trovarla bisogna andare in: Impostazioni Pagamenti > Gestisci i pagamenti automatici > Imposta i tuoi metodi di pagamento > Opzioni di conversione. Qui selezionate Addebito nella valuta indicata sulla fattura commerciale del venditore e fate invia.

Purtroppo, oltre alle commissioni di PayPal, spesso anche la banca applica una percentuale aggiuntiva sulle transazioni in valuta, soprattutto se effettuate con carta di credito (nel caso di American Express arriviamo addirittura al 2,5%).

Per ottimizzare anche sotto questo punto di vista potete quindi usare carte come Curve (qui ne parlo nel dettaglio) o Revolut che non applicano commissioni (in settimana).

Curve Card – Una carta per domarle tutte

AGGIORNAMENTO (20/03/2019): leggete questo articolo che è più aggiornato.

Curve Card è un’innovativa carta di pagamento che permette di associare ad essa diverse carte di credito/debito e di utilizzarle per pagare anche senza averle fisicamente con sé.

Dopo aver verificato le varie carte tramite l’app, al momento di pagare sarà possibile scegliere su quale carta addebitare la spesa (personale/aziendale, ad esempio). Se ci si dovesse sbagliare Curve ha introdotto da qualche mese la possibilità di “spostare” l’addebito da una carta all’altra retroattivamente.

Il bello è quindi che se avete svariate carte nel portafoglio (bancomat, prepagata, carta personale, bancomat e carta aziendale…) potete “consolidarle” tutte tramite Curve e andare in giro solo con quella, così quando ci sono problemi non potete pagare! Scherzi a parte, un backup vale la pena averlo sempre, perché da quello che ho visto un outage al mese non se lo fanno mai mancare. Come backup potrebbe andare bene anche Google Pay, secondo me.

Tra i principali vantaggi di Curve ricordiamo:

  • è totalmente gratis, sia la carta sia la spedizione
  • permette di prelevare con la carta di credito gratuitamente fino a 200 € al mese in Italia. Il circuito al posto che vedere un prelievo vede una normale transazione, e quindi non addebita le commissioni di anticipo contante. Da qualche mese passano l’MCC alla banca che potrebbe quindi addebitare le commissioni di anticipo contante.
  • le spese in valuta hanno una maggiorazione dell’1%, mentre per prelevare in valuta c’è un ulteriore costo di 2 € a prelievo. Più che onesto direi. Da qualche mese non ci sono più commissioni di cambio valuta per tutti fino a 500 € al mese, dal lunedì al venerdì.
  • è CHIP&PIN
  • dà fino a un massimo del 5% di cashback (per ora in Italia sono tutti negozi inutil, che io sappia c’è solo GAP)
  • permette di spostare un addebito su un’altra carta entro 14 giorni

Al momento Curve supporta VISA e Mastercard. Qualche mese fa supportava anche American Express ma ora non più, sfortunatamente. Ma a quanto pare sono in corso trattative per supportare nuovamente anche con Amex.

Potete scaricarla dal Play Store o dall’App Store (5 £ in omaggio se usate il mio codice UAT95).