Come risolvere problemi di associazione degli auricolari Haylou GT2

Soluzione in breve

TL;DR: falle scaricare totalmente e riprova.

Antefatti di scarso interesse

L’anno scorso dopo essermi stancato di correre con le cuffie col filo ho deciso di comprare gli auricolari Haylou GT2, che mi sembravano più che validi per i ben 14 € che mi sono costati.

Dopo quasi un anno di onorato servizio la settimana scorsa hanno iniziato a dare i primi problemi: mentre correvo saltava l’audio da uno dei due auricolari per qualche frazione di secondo, e qualche giorno dopo hanno smesso di funzionare.

Troubleshooting

La cuffia destra non si collegava al telefono e non compariva neanche nella lista dei dispositivi bluetooth. La cuffia sinistra funzionava ancora singolarmente, ma l’accoppiamento non andava mai a buon fine.

Per sistemare il problema ho provato a resettare le cuffie (da spente premere e tenere premuto il pulsante di ciascuna cuffia per 10-15 secondi fino a che i led non lampeggiano di bianco-rosso per due volte), ma questo non ha risolto niente. La cuffia destra non ne voleva sapere di parlare con la sinistra (che invece funzionava tranquillamente da sola come “Hayloyu-GT2_L“).

Al millesimo reset qualcosa è cambiato: la cuffia destra ha iniziato ad essere mostrata nei dispositivi bluetooth disponibili come “Haylou-GT2_R_2.18 LE” ma solo durante il tentativo di associazione con la sinistra (quando, dopo il reset, le due cuffiette lampeggiano di bianco-rosso mentre cercano di associarsi), dopodiché tornava a sparire.

Soluzione

Nel proseguire le mie ricerche sono incappato in un commento di YouTube che sosteneva di aver risolto facendole scaricare totalmente (altri suggerivano anche di spegnere il Wi-Fi).

Far scaricare totalmente le due cuffie ha richiesto quasi 24 ore (hanno una batteria davvero ottima!) ma alla fine ha funzionato: dopo averle lasciate in carica mi è bastato estrarle dalla confezione perché si accoppiassero automaticamente, risolvendo il problema.

Curve lancia il supporto ad Apple Pay (e ad altri mille ~Pay)

L’anno scorso sono arrivati Google Pay e Samsung Pay, poi Garmin Pay, Fitbit Pay e Wena Pay (di Sony, che non sapevo neanche esistesse).

Da qualche giorno Curve (qui una recensione) ha finalmente annunciato anche il supporto ad Apple Pay in tutto il mondo, contrariamente a quanto fatto con Google Pay che al momento resta ancora disponibile solo in UK finalmente è disponibile per tutti anche in Italia!

Più avanti ci farò un articolo dedicato, tuttavia nel frattempo vorrei comunque sottolineare come il supporto di Curve ad Apple Pay (e prossimamente a Google Pay) permetta di rendere quasi qualsiasi carta compatibile con Apple Pay e Google Pay, anche quelle non nativamente compatibili.

Che io sappia al momento Curve è l’unica azienda che permette di farlo, anche se è possibile ottenere un risultato funzionalmente simile usando Revolut e impostando la ricarica automatica.

Se non avete ancora richiesto Curve potete avere 5 £ in omaggio inserendo il mio codice UAT95 (grazie!), oltre che il cashback dell’1% in 3 negozi per i primi tre mesi 🙂

Disponibile su Google Play

Nuove possibilità di trattamento dell’herpes labiale – Virulite e LLLT

In questo articolo parleremo di un dispositivo medico chiamato Virulite che permetterebbe di “curare” l’herpes labiale, riducendo il tempo di guarigione delle lesioni e diminuendo la frequenza con cui l’herpes si manifesta.

Attenzione, scrivo “curare” ma intendo più propriamente “trattare”: purtroppo l’herpes labiale è un’infezione che non è possibile eliminare del tutto. Una volta venuti contatto col virus (generalmente l’HSV-1) questo rimane latente all’interno dell’individuo fino a quando non si riattiva.

Inizialmente faremo una breve introduzione sul virus, per poi parlare dei trattamenti attualmente utilizzati e di alcuni nuovi trattamenti proposti e ancora al vaglio della scienza. Infine verrà valutata l’efficacia di Virulite e in generale della terapia con luce infrarossa a varie lunghezze d’onda (LLLT).

Attenzione: questo articolo è volutamente specifico e ricco di fonti e dettagli per permettere al lettore di avere tutti gli strumenti per fare una scelta consapevole. Per un TL;DR saltate alle Conclusioni.

Alcune precisazioni sul virus dell’herpes labiale

L’HSV (Herpes Simplex Virus) provoca una delle infezioni virali più comuni del genere umano. La prevalenza varia moltissimo a seconda della popolazione in esame, ma secondo alcune fonti si attesterebbe attorno al 60-95% a livello globale.

Non tutti gli individui affetti sono sintomatici: in alcuni casi le lesioni non si ripresentano più, in altri si manifestano solo occasionalmente e a distanza di anni. Alcuni individui hanno 2-3 outbreak all’anno mentre altri ne hanno anche ogni mese.

Questo fa sì che l’infezione da HSV-1 sia sottodiagnosticata e che alcune persone non sappiano neanche di essere infette. Nel nostro Paese, ad esempio, uno studio condotto in provincia di Siena ha riscontrato una prevalenza del 70%.

In questo articolo considereremo solo l’infezione labiale dell’Herpes simplex virus (nota anche come “febbre del labbro”), tuttavia l’HSV può interessare anche altre sedi, manifestandosi con quadri di diversa gravità.

Trattamento dell’herpes labiale

Il trattamento classico dell’herpes labiale prevede l’applicazione di una crema a base di aciclovir all’esordio dei sintomi. In alcuni casi vengono utilizzati altri antivirali, assunti anche sotto forma di compresse (famciclovir, valaciclovir, penciclovir, ecc…).

Secondo alcuni autori anche l’applicazione di creme a base di ossido di zinco, solfato di zinco o glicerina, o contenenti anestetici quali lidocaina o prilocaina potrebbero influire positivamente sul decorso delle lesioni.

Gli stessi autori segnalano inoltre la comparsa sul mercato di dispositivi (Hotkiss, Herpotherm) che agiscono innalzando localmente la temperatura, ma dei quali non sono ancora stati pubblicati studi.

Non è chiaro, infine, l’effetto di creme a base di docosanolo sul tempo di guarigione delle lesioni.

Virulite e Low Level Light Therapy (LLLT) con infrarossi a 1072 nm

Qualche mese fa sono capitato su una discussione (forse questa?) dove si parlava di un dispositivo chiamato Virulite in grado presumibilmente di accelerare la guarigione delle lesioni da herpes labiale, diminuire la frequenza delle recidive e addirittura impedire che le lesioni si manifestassero se utilizzato molto precocemente.

Leggere tali affermazioni mi ha sorpreso, tanto che inizialmente ho dubitato che fossero vere. Ad ogni modo, ho deciso di approfondire e con mio grande stupore ho notato che la documentazione su Virulite era scarsissima, quasi assente, soprattutto in italiano.

Cercando in inglese sono riuscito a trovare tre studi che sembravano effettivamente avvalorare, almeno parzialmente, quanto scritto da quegli utenti.

Studio I (PDF dello studio). Un primo studio del 2001 condotto da uno degli inventori di Virulite, il dottor Gordon Dougal (attenzione ad un possibile conflitto di interessi), su 60 pazienti ha riscontrato una diminuzione del tempo di guarigione delle lesioni di 3,8 giorni rispetto al trattamento con aciclovir in crema.

Studio II (PDF dello studio). Un secondo studio del 2006 condotto su 30 pazienti ha riscontrato una diminuzione del tempo di guarigione delle lesioni di 3,1 giorni rispetto al placebo (da 9,4 a 6,3 giorni).

Studio III. Un terzo studio del 2013 condotto sempre dal dottor Gordon Dougal su 87 pazienti con herpes simplex ricorrente ha riscontrato una diminuzione del tempo di guarigione delle lesioni di 2 giorni rispetto al placebo (da 177 a 129 ore).

Come vedete tutti e tre gli studi sono stati condotti con campioni molto ridotti, e in almeno due di questi potrebbe esserci un conflitto di interessi.

Confrontando il primo e il terzo studio è interessante notare come il trattamento con aciclovir (+3,8 giorni) sembri dare risultati peggiori di quello con placebo (+2~3,1 giorni).

Parere del National Health Service (NHS)

Ciò detto, proseguendo le mie ricerche ho scoperto che il sistema sanitario nazionale del Regno Unito (NHS) dal 2008 permette la prescrizione di Virulite, specificando tuttavia quanto segue: “Virulite might be an option if an immunocompetent patient is unable to concord with the usual self-help advice and the administration schedules for more established therapies or is frequently presenting for repeat prescriptions. However, that this product should NOT be prescribed routinely for herpes labialis until such time more robust evidence of benefit is available.

Low Level Light Therapy (LLLT) con infrarossi a 670 nm

Ulteriori studi condotti aumentando la frequenza della luce utilizzata sembrano confermare quanto riscontrato dai precedenti.

Studio IV: “LLLT of herpes simples virus 1 (HSV-1) appears to be an effective treatment modality without any observed side effects”

Studio V: “The findings of this review suggest that laser is potentially a safe and effective treatment alternative for the management of RHL. However, due to high variability in study designs and inconsistency in laser parameters among the included studies, more well-designed randomized clinical trials with standardized laser parameters are highly warranted.”

Altra documentazione: link I, link II, link III.

Conclusioni – Virulite funziona per l’herpes labiale?

Gli studi che valutano l’efficacia di Virulite (e del trattamento con luce a 1072 nm in particolare) sono pochi, sono stati effettuati su un campione ridotto di pazienti e in almeno due di questi studi potrebbe esserci un conflitto di interessi.

D’altro canto, il fatto che vi siano anche altri studi (per quanto condotti con lunghezze d’onda differenti) che hanno ottenuto risultati analoghi, mi fa pensare che la terapia LLL in generale possa essere quanto meno promettente e meritevole di essere indagata con più attenzione.

L’NHS sembra essere della stessa idea, infatti dal 2008 permette la prescrizione di Virulite (anche se con alcuni caveat).

Per tutte queste ragioni sembra plausibile che Virulite e altri dispositivi LLLT possano essere d’aiuto almeno nel diminuire il tempo di guarigione delle lesioni da herpes simplex

Anche una valutazione superficiale e poco scientifica delle recensioni di Virulite (ad esempio su Amazon o su Reddit) sembra suggerire che chi ha provato questo dispositivo ne abbia trovato beneficio.

Considerazioni personali – la mia opinione su Virulite

Per quanto mi riguarda ho deciso di dare il beneficio del dubbio a questo dispositivo estremamente costoso (100 € per due LED) e l’ho testato per 10 mesi, anche al fine di farne una recensione onesta e trasparente.

A distanza di quasi un anno posso dire che ho l’impressione che effettivamente aiuti a diminuire il tempo di guarigione delle lesioni, le loro dimensioni e soprattutto la frequenza con cui si presentano.

Mi sembra inoltre che Virulite, se applicato tempestivamente, riesca effettivamente ad impedire quasi del tutto che la lesione di manifesti.

Queste sono chiaramente considerazioni soggettive e devono quindi essere prese come tali.

Curve lancia il supporto a Samsung Pay (in UK e solo per certi utenti)

AGGIORNAMENTO (31/01/2020): Curve ha confermato il supporto a Google Pay e a Samsung Pay, ma solo per gli utenti del Regno Unito.

Leggo sulla community di Curve che alcuni utenti sarebbero riusciti ad associare correttamente Curve a Samsung Pay e ad utilizzare la carta per pagare in negozio.

Al momento non ci sono conferme ufficiali, ma dalle poche informazioni che sono riuscito a trovare sembra che attualmente sia possibile farlo solo in UK. Abbiamo provato in Italia e “la richiesta non è stata approvata dall’emittente della carta”.

Dietro al messaggio di errore sono tuttavia leggibili le “condizioni di servizio” scritte da Curve. Questo fa sicuramente ben sperare per un prossimo rollout più esteso.

Riguardo ad un futuro supporto di Google Pay, secondo questo articolo di TechCrunch “Related to this, I’m hearing from sources that Curve may be adding support for Google Pay in the coming weeks“.

In realtà sono ormai anni che Curve rimanda il supporto a Google Pay, quindi non illudiamoci, tuttavia qualche mese fa il CEO aveva detto che speravano di attivarlo entro fine anno, quindi magari questa è davvero la volta buona.

Per chi non lo sapesse cos’è Curve su questa pagina è possibile leggere un recensione completa delle sue funzionalità.

Disponibile su Google Play

Curve lancia il cashback dell’1% senza limiti di tempo

È un po’ che rimando questo articolo, comunque volevo semplicemente scrivere due righe per informarvi che Curve (qui una recensione dettagliata) ha aggiornato i termini delle carte Curve Black e Curve Metal rimuovendo il limite di 3 mesi per il cashback dell’1%. La carta Curve Blu (gratuita) mantiene invece il cashback dell’1% limitato ai primi 3 mesi.

Da luglio (2019) tutti gli utenti Curve Black e Curve Metal possono quindi scegliere rispettivamente 3 o 6 retailer dove avranno uno sconto dell’1% su ogni acquisto. Il cashback viene riaccreditato istantaneamente sotto forma di punti “Curve Cash“, dove 100 punti equivalgono a £1.

I punti Curve Cash possono essere utilizzati per fare acquisti proprio come se fossero denaro, o possono essere trasferiti su Revolut usando Curve per ricaricare l’account (io uso sempre questa seconda opzione).

Se non avete ancora richiesto Curve potete avere 5 £ in omaggio inserendo il mio codice UAT95 (grazie!), oltre che il cashback dell’1% in 3 negozi per i primi tre mesi 🙂

Disponibile su Google Play

Qui potete trovare l’elenco completo di negozi disponibili, i più interessanti comunque ve li scrivo qui di seguito.

Tecnologia, shopping online e servizi di streaming
  • Amazon
  • Apple
  • Netflix
  • Spotify
Supermercati
  • Aldi
  • Auchan
  • Carrefour
  • Lidl
Arredamento e fai da te
  • IKEA
  • Leroy Merlin
Voli, hotel e trasporti
  • Booking.com
  • easyJet
  • Uber
Fast food e food delivery
  • Burger King
  • Deliveroo
  • Foodora
  • Just Eat
  • McDonald’s